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“E se la domanda non fosse ancora pronta?” Il tempo di attesa tra il sentire e il dire.

  • Immagine del redattore: Paolo
    Paolo
  • 20 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 20 giu

Lentezza e maturazione di domande interiori non ancora pronte

Ci sono momenti in cui senti che c’è qualcosa.

Qualcosa che vuole emergere, cambiare, chiarirsi.

Ma le parole non arrivano.


Non è mancanza.

È un’attesa.


È come se una domanda stesse provando a nascere, ma non si fosse ancora fatta spazio tra tutto il rumore che porti dentro.

 


🌀 Il rischio della fretta


Siamo abituati a cercare risposte.

A voler “capire”, “risolvere”, “chiarire” tutto in fretta.


Ma ci sono domande che non si possono forzare.

Perché nascono da qualcosa di più profondo:

da una dissonanza, da un’inquietudine, da un desiderio che ancora non sa come dirsi.


Non tutte le domande sono già pronte quando iniziamo a farci delle domande.


🕰️ Il tempo della domanda


Nel counseling, a volte la prima cosa che succede non è che si trova una risposta,

ma che si scopre che la domanda iniziale non era quella vera.


  • “Perché non riesco a stare bene?” diventa: Cosa sto cercando davvero quando dico ‘bene’?

  • “Perché non riesco a scegliere?” diventa: A cosa sto rinunciando ogni volta che cerco di decidere?


Le domande importanti non arrivano subito.

Hanno bisogno di uno spazio in cui possono sedimentare, prendere forma.

A volte iniziano da un silenzio.

A volte iniziano da una frase sbagliata.


E va bene così.



🌿 Un pensiero da Palomar


C’è un passaggio di Italo Calvino che racconta di un uomo che si morde la lingua tre volte prima di parlare.

Lo fa per prudenza, per rispetto, per dubbio.


Non per paura di dire qualcosa di sbagliato.

Ma per dare valore a ciò che eventualmente verrà detto.

O a ciò che — giustamente — resterà in silenzio.

Perché anche non avere ancora una domanda è un punto di partenza.


🧭 Counseling come luogo della domanda che non c’è


Nel counseling, non serve avere già la frase giusta.

Non serve avere le idee chiare.

Non serve nemmeno sapere cosa vuoi davvero.


Serve solo che tu senta qualcosa che ti spinge a fermarti e a dire: “C’è qualcosa, ma non so cos’è.”


Quella è già una domanda.

È da lì che si può iniziare.


E se la domanda non fosse ancora pronta… ma tu sì?

👉 Non avere ancora una domanda può essere un punto di partenza. Ma quando arriva, può trasformarti. Un esempio? → [“Una conversazione mai avvenuta." Ma che mi ha cambiato lo stesso.]


Avatar di Paolo, counselor che accoglie le domande non ancora pronte

Non tutte le domande arrivano con le parole giuste. A volte si fanno spazio in silenzio, e solo dopo prendono forma.


💬 Se vuoi conoscere qualcosa di me puoi leggere la pagina [Chi Sono].

🟡 Se questo testo ti ha fatto nascere una domanda sentiti liberə di scrivermi qui in chat!


Grazie! Paolo


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✨Questo blog fa parte di SecondaTappa, lo spazio di counseling online pensato per chi attraversa momenti di passaggio, scelte difficili o confusione interiore.
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