“Mi sento sempre in difetto.” Quando non ti senti mai “abbastanza”
- Paolo
- 31 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 21 giu

A volte non sai dire esattamente da dove arriva.
Non c’è una voce specifica. Nessuno ti accusa apertamente.
Eppure...quel pensiero di "mi sento in difetto" c'è sempre.
Come se non avessi fatto abbastanza.
Come se avessi dimenticato qualcosa.
Come se fossi… in ritardo.
Anche quando nessuno te lo fa notare,
tu lo senti comunque.
🎭 Il copione invisibile del "mi sento in difetto"
È come se stessi recitando un copione scritto da qualcun altro.
Un copione dove non puoi mai rilassarti davvero.
Dove ogni giornata è una prova da superare.
E il voto te lo dai tu.
Sempre un po’ basso. Sempre un po’ in difetto.
Questa sensazione sottile — di essere fuori posto, in ritardo, manchevole — non sempre urla.
Ma pesa.
Non sai bene da dove arrivi.
Ma da qualche parte, hai imparato che “valere” significa:
non deludere mai,
fare sempre il massimo,
non mostrarti mai fragile.
È come se stessi vivendo dentro una storia scritta altrove, che ti assegna un ruolo preciso.
🧭 Il counseling ti aiuta a rileggere quel copione
Nel counseling non si cerca chi ha scritto quel copione.
Si osserva che effetto ti fa.
A volte scopri che stai usando un’unità di misura che non ti appartiene più.
Che hai interiorizzato uno sguardo che non è tuo.
Nel dialogo con il counselor puoi imparare a riconoscere quando stai cercando di essere qualcun altro.
✍️ Riscrivere il copione
Nel percorso di counseling, puoi imparare a mettere in discussione quella narrazione.
A riconoscere le frasi che ti ripeti da una vita, e che non ti rappresentano più.
💬 Puoi scegliere di dare nuovi significati a vecchie storie.
🎧 Puoi accogliere il giudizio senza farti bloccare.
E passo dopo passo, puoi cominciare a riscrivere il tuo copione.
Non per compiacere gli altri. Ma per tornare protagonista.
Di una storia che assomigli davvero a te.
🌱 Conclusione
Non è sempre il mondo a chiederti troppo.
A volte sei tu che, per abitudine, ti giudichi con una misura che non è più la tua.
Il counseling ti aiuta a riconoscerlo.
E a scegliere – finalmente – la tua unità di misura.
🌿 Quando vivi in un copione che non è più tuo, forse è tempo di rileggerlo. Ne parlo anche qui → [“Se sbaglio, cosa penseranno di me?” Quando il timore del giudizio ti blocca prima ancora di agire.]
🌿 Se quella sensazione di “non essere abbastanza” ti accompagna spesso, forse ti riconosci anche qui → [“Questa storia non mi aiuta più”. Quando inizi a cambiare il modo in cui ti parli.]

Ci sono momenti in cui ti confronti con aspettative troppo grandi. Ma puoi scegliere di non farle diventare il tuo metro.
💬 Se vuoi sapere qualcosa in più su di me lo trovi qui → [Chi Sono].
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Grazie per aver letto fin qui. Paolo